Non
c’è dubbio che l’Uomo, Gesù di Nazareth, sia nato, vissuto e si
sia fatto conoscere quale Forza Straordinaria di Dio in terra. In Lui il
MESSIA tanto atteso si era manifestato e, proprio perché Mandato da
Dio, possedeva in Sé quella VOLONTA’ che per secoli e secoli gli
uomini cercarono di capire: la VOLONTA’ di DIO PADRE.
Il MESSIA sapeva e realizzava il PENSIERO DEL PADRE, mantenendo
all’unisono il perfetto Comando dell’UNITA’.
Era Lui l’UOMO al quale l’umanità si poteva rivolgere per giungere
finalmente al Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. In Lui, ogni
scrittura che contenesse Legge e Profeti, si realizzava. Lui era il
compimento di ogni inizio ed ogni fine; Lui era il Tempo di tutti i
tempi.
"Prima che Abramo fosse, IO SONO", afferma con autorità e
certezza che nel suo parlare non lasciano spazio a interpretazioni se
non in coloro i quali non conoscono la Sua Voce.
Vissuto,
facendosi riconoscere quale MESSIA, Colui il quale doveva liberare il
Popolo di Dio, non lascia dubbi sul suo essere il Cristo. Nulla poteva
avere la certezza di essere VERITA’ se il Cristo non si fosse
manifestato tale.
Pietro, nella semplicità che il Padre dimostra di possedere nelle Sue
straordinarie rivelazioni, afferma che Gesù era il Cristo, il Figlio
del Dio vivente. Gesù conferma che non veniva dal povero pescatore tale
affermazione, bensì dal Padre stesso. Non chiede all’umanità di
credere se non di attendere ogni evento che in Lui doveva accadere,
perché scritto.
Serbava, Gesù, ogni passaggio dei Suoi momenti vissuti in attesa di
quella Giustizia che avrebbe illuminato non solo coloro i quali lo
stavano ascoltando in quel momento, bensì l’umanità intera. Tutta la
Sua Vita era per essere fino alla fine dei tempi il Cristo, perché Lui
era il Cristo.
Nascosto tra le righe della Scrittura e dichiarato da coloro i quali lo
"Conoscevano", Gesù va fin sopra quel Monte che lo avrebbe
reso immortale non per gli uomini, ma negli uomini. Tutta la Sua storia
era vissuta solo per quel momento che non aveva nulla di magico se non
lo straordinario di Dio da riversarsi negli uomini tanto ordinari.
Muore Gesù di Nazareth, ma il Cristo nella Sua morte esplode, vincendo
la morte stessa. La battaglia dello Spirito di Dio sullo Spirito della
Morte era stata vinta perché Dio, che è Vita, aveva vinto la MORTE.
Tutto questo sarebbe stato ancora un ricordo e una triste consolazione
se l’UOMO-DIO che era in Lui la massima potenza di Dio, non avesse
avuto la capacità di penetrare l’uomo che lo stava attendendo ed in
Lui vivere.
Il Cristo è Colui che può essere negli uomini con un semplice Alito,
facendo di essi i nuovi uomini, non più appartenenti alla Vecchia
Creazione, bensì alla Nuova, quella che ha il Nuovo Adamo quale
condottiero di una umanità che in Lui vivrà e morirà, ma che Risorgerà
perché, proprio in essa, la Forza del Cristo VIVE.
E’ Forza vincente, che premia colui che la possiede, e quale dono
poteva l’Amore di Dio far giungere alla Sua amata umanità dispersa,
se non la superiorità che i figli di Dio sono, in Lui, nuovi e potenti
perché rigenerati dalla potenza del Cristo che si fa vedere fra quella
gente che non ha bisogno di occhi per indicarlo, perché Lui vive dentro
di loro?
Così nasce l’uomo nuovo e, nella nuova nascita, viene occupato dal
Nuovo Spirito che fa di Lui il Vincente su ogni morte, che non ha più
potere perché vinta.
Prossimo
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