Capire questa struttura
piramidale è essenziale per capire come, su scala globale, pochi
riescano a minipolare tanti. La struttura a piramide delle società
segrete si riflette nei governi, nelle banche, nelle aziende e in ogni
altra organizzazione e istituzione. E’ qualcosa di simile a quelle
bambole russe che s’infilano una dentro l’altra, finché la bambola
più grande le contiene tutte. Gli Illuminati sostituiscono le
“bambole” con le piramidi. Oggi ogni organizzazione presente una
struttura piramidale. Solo i pochi che stanno al vertice sono veramente
al corrente dei piani e dei fini ultimi di quell’organizzazione. Più
si scende verso la base della piramide, più aumenta il numero delle
persone che, pur lavorando per l’organizzazione, ne ignora i suoi veri
scopi. Costoro sono solo al corrente del lavoro che svolgono
quotidianamente. Non sanno come il loro contributo (che, di per sé,
appare innocuo) vada a sommarsi a quello di altri dipendenti in altri
settori della società. Non hanno accesso alle informazioni riservate e
sanno solo ciò che devono sapere per svolgere il proprio lavoro. Le
uniche persone che hanno una visione d’insieme sono quei pochi che
siedono ai vertici – le famiglie della stirpe e i loro lacchè.
Le piramidi più piccole, come la filiale di una banca, s’inseriscono
in quelle più grandi, finché, alla fine, la piramide più grande le
comprende tutte. La stessa cosa vale per le multinazionali, i partiti
politici, le società segrete, gli imperi mediatici e le forze armate.
Se salite a livelli alti, tutte le multinazionali (come il cartello
petrolifero), i partiti politici, le società segrete, gli imperi
mediatici e le forze armate (attraverso la NATO, per esempio) sono
controllati da quelle stesse famiglie che risiedono al vertice della
piramide più grande. Alla fin fine c’è sempre una piramide più
grande che contiene tutte le altre, una “bambola” più grande, se
volete. Al vertice di essa troverete la crema degli Illuminati, le più
“pure” tra le loro stirpi. Così facendo, attraverso settori della
società apparentemente lontani tra loro e a volte persino “in
conflitto”, essi possono orchestrare la stessa politica perché tutte
le strade alla fine conducono a loro. E quando dico “tutte le
strade” mi riferisco al cibo che mangiamo; all’acqua che beviamo;
alle “cure mediche” che ci vengono somministrate, vaccini compresi;
alle “notizie” che leggiamo e vediamo; alle forme di
“intrattenimento” che ci vengono offerte; ai governi che ci
comandano; agli eserciti che impongono la volontà di quei governi; e a
quella spietata organizzazione di narcotrafficanti che mira a
distruggere le giovani generazioni. Quelle stesse famiglie e i loro
portaborse controllano tutte queste aree della società e molte di più.
Attraverso questa struttura piramidale esse hanno imposto la
centralizzazione in ogni settore della vita: governo, finanza, affari,
mezzi di comunicazione e forze armate. Non si è trattato di un caso o
di un fenomeno naturale, ma di un piano calcolato a mente fredda. Nel
luglio 2001 un illustre giornalista australiano di nome John Pilger
realizzò per la British Independent Television un raro e
eccellente reportage sulla globalizzazione, dal quale emerse che solo
200 società coprono oggi un quarto dell’attività economica
mondiale. Ma c’è un altro aspetto di questa questione che dobbiamo
capire fin da ora. Questo sistema piramidale implica che quelle
“200” società siano, in realtà, un’unica società
controllata dalla stessa potenza. La globalizzazione, di cui io e altri
“teorici della cospirazione” abbiamo parlato molto tempo prima che
diventasse di moda, è soltanto un altro nome con cui designare lo stato
fascista globale e centralizzato degli Illuminati che io vado
denunciando sin dai primi anni Novanta. “Globalizzazione” non allude
solo a un gruppo di avide società che cercano di massimizzare i loro
profitti, ma a qualcosa di molto più vasto. |
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